Di Francesco Ranieri – Opera propria, CC BY-SA 4.0, Collegamento
La cosiddetta Barba di Giove o Jovibarba, conosciuta scientificamente con il nome di Drosanthemum Hispidum, è una pianta originaria del Sudafrica appartenente alla famiglia delle Aizoaceae. Si tratta quindi di una pianta succulenta che si adatta benissimo a giardini rocciosi e a condizioni anche difficili. Le differenti varietà di Barba di Giove sono riconoscibili per le loro fioriture che assumono colorazioni diverse, dal bianco candido al rosso scarlatto, passando per il più comune lillà.
I fiori, somiglianti a margherite, hanno una doppia colorazione: bianchi vicino al centro e colorati sulle punte. Si potrebbe pensare il soprannome si riferisca al portamento ricadente della Barba di Giove mentre, in realtà, è dipeso dalla peluria grigio-verde che ne ricopre le foglie.
Cura e coltivazione della Barba di Giove
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Per coltivare la Barba di Giove al meglio è bene seguire alcuni semplici consigli: innanzitutto la pianta dovrà essere posta in un luogo soleggiato ma al riparo dal vento forte che potrebbe danneggiarne la fioritura. Il terreno, soprattutto in primavera, dovrà essere ben concimato; per quanto riguarda l’irrigazione, la pianta preferirà essere bagnata solo quando il terreno sarà completamente asciutto e mai in modo troppo abbondante.
Per favorire la crescita della Barba di Giove è bene rinvasarla ogni volta che vedremo le radici uscire dai fori di drenaggio. Nel farlo, tuttavia, prestate la massima attenzione proprio a non strappare l’apparato radicale.
Potatura della Barba di Giove
La potatura della Barba di Giove non deve essere particolarmente frequente, ma si consiglia di cimare la pianta almeno una volta l’anno per dare nuovo vigore a tutto l’esemplare, per accorciare i rami ma anche per eliminare quelli meno fioriferi. È possibile anche far crescere la Barba di Giove su un pergolato; tuttavia, non essendo una pianta rampicante, essa dovrà essere posta in alto, avvolgendo poi gli steli ai supporti che la reggono.
Barba di Giove: moltiplicazione e riproduzione
Per la moltiplicazione della Barba di Giove si è soliti utilizzare i semi, che andranno invasati in un terreno sabbioso ma ben idratato fino a quando germogliano e poi trasferiti in un altro contenitore con terriccio misto a sabbia, posto in un ambiente intorno ai 20° C. Dal momento che temono il gelo, le piantine di Barba di Giove andranno infine messe a dimora durante la bella stagione.
La riproduzione del Drosanthemum, tuttavia, può anche essere fatta per talea. Per realizzare una talea di Barba di Giove basterà recidere uno dei rami durante il pieno della fioritura (a fine primavera), lasciarlo essiccare una giornata e poi rinvasarlo in acqua oppure in terriccio, attendendo che sviluppi le radici e possa così attecchire.
Barba di Giove, malattie e problemi
Come tutte le piante succulente, notoriamente piuttosto rustiche, la Barba di Giove è danneggiata più dall’eccessiva irrigazione che dalla siccità. Un mancato o scarso drenaggio oppure bagnature troppo frequenti possono provocare ristagni idrici e quindi marciumi. Muffe e marcescenze nelle radici possono impedire alla pianta di nutrirsi che quindi, lentamente, si disseccherà.