3 consigli per proteggere le piante dal caldo e dall’afa

Come si possono proteggere le piante dal caldo e dall’afa? Quando le temperature cominciano a salire i consigli validi per gli esseri umani, come bere molta acqua o non esporsi nelle ore più calde della giornata, valgono anche per i vegetali, che possono essere danneggiati dall’esposizione diretta alla luce solare; essa infatti porta alla disidratazione, all’ingiallimento e alla caduta delle foglie. Ecco allora tre semplici consigli per difendere le piante dal caldo.

1. Il primo consiglio per proteggere le piante dal caldo e dall’afa è quello, banale, di schermarle dalla luce solare diretta con un telo ombreggiante; si tratta di una schermatura in plastica microforata che, senza bloccare del tutto l’apporto di luce, consente alle piante di godere di una salutare ombra. Si tratta di una soluzione semplicissima che comporta una spesa veramente minima.

2. La quantità di acqua di cui possono disporre condiziona direttamente la resistenza delle piante al caldo che, esattamente come noi, avranno bisogno di un maggiore apporto di liquidi proprio quando il calore e l’afa si fanno sentire. Per proteggere le piante dal caldo è bene irrigare la mattina presto o in serata, non invece quando il sole è al suo massimo, visto che il caldo la farà evaporare senza farla penetrare nella terra.

Anche la vaporizzazione può aiutare ad abbattere la temperatura relativa intorno alla pianta ma anche in questo caso non andrà fatto nelle ore più calde: le gocce infatti farebbero da lente di ingrandimento, concentrando i raggi solari e bruciando il tessuto delle foglie.

3. L’ultimo consiglio per proteggere le piante dal caldo riguarda la difesa delle radici. Con la pacciamatura, infatti, non solo è possibile difendere le radici durante l’inverno dalle gelate ma è utilissima anche in estate per aiutare il terreno a conservare l’umidità. Il sole infatti non arriverà a fare evaporare l’acqua presente nei primi centimetri di terreno.

Per la pacciamatura vanno usati materiali naturali, come ad esempio la paglia o la corteccia di pino che, dopo aver svolto perfettamente la loro funzione, si degraderanno senza lasciare traccia.