By Joshua Mayer (Flickr: Butterfly Milkweed (Asclepias tuberosa)) [CC BY-SA 2.0], via Wikimedia Commons
Esistono piante da giardino che misurano la qualità dell’aria? Sicuramente sì, almeno secondo il National Center for Atmospheric Research di Boulder in Colorado, che ha creato il cosiddetto Ozone Garden, un giardino in cui su determinate piante è possibile vedere le conseguenze dell’aria inquinata, determinando quindi anche la gravità di tale inquinamento atmosferico.
Le piante da giardino usate per misurare la qualità dell’aria sono particolarmente sensibili a livelli di ozono elevati; su di esse, ad esempio, compaiono piccoli gruppi di macchie scure ben visibili sulla superficie esterna delle foglie quando i livelli di ozono nell’aria risultano troppo alti. Tale gas, fondamentale per proteggere la superficie terrestre dalle pericolose radiazioni solari, in concentrazione eccessiva può invece risultare nocivo anche per l’uomo, cosa che accade soprattutto nei mesi di luglio e agosto.
Le piante da giardino misura ozono comprese nell’Ozone Garden e ciascuna selezionata per la sua spiccata sensibilità alle alte concentrazioni del gas, sono l’Asclepias, il Phaseolus vulgaris (ossia la pianta di fagiolo), il Solanum tuberosum (la patata) e la Rudbeckia laciniata.
Queste piante più di altre, quando il livello di ozono nell’aria cresce troppo, iniziano ad assorbirlo. Il gas provoca però la morte delle cellule che svolgono la fotosintesi, facendo perdere alla pianta la normale colorazione verde e provocando le macchie scure. Le piante da giardino che misurano la qualità dell’aria, tuttavia, subiscono gli effetti negativi di un alto livello di ozono ben prima che questo possa diventare effettivamente dannoso per la salute umana.
L’iniziativa di creare l’Ozone Garden ha lo scopo di sensibilizzare su possibili danni per la salute che tale inquinante “invisibile” ha anche sugli esseri umani, oltre che focalizzare l’attenzione dell’opinione pubblica sull’importanza di una buona qualità dell’aria che respiriamo. Inoltre è possibile che gli alti livelli di ozono siano anche la causa della riduzione del rendimento di alcune coltivazioni molto diffuse e importanti, proprio come quelle della patata o di alcuni legumi.