Prima di parlare di come curare l’azalea, è giusto conoscere un po’ meglio una delle piante più comuni nei nostri giardini e sui nostri balconi: si tratta di piante arbustive della famiglia delle Ericaceae che appartengono a un sottogenere del genere Rhododendron. Piante simbolo di femminilità, viene spesso regalata per la festa della mamma; l’azalea bianca, in particolare, rappresenta proprio l’amore più puro, quello materno.
La fioritura dell’azalea, che all’esterno avverrà intorno ad aprile, sempre in base alle temperature, regala fiori in genere rosati che tuttavia, a seconda della varietà, potranno essere anche bianchi, rossi, viola… Gli ibridi, i cultivar e le diverse varietà di azalea differiscono anche per la forma dei fiori, singoli oppure doppi.
Come curare l’azalea: messa a dimora e irrigazione
L’azalea coltivata in casa starà benissimo, tuttavia in estate è comunque consigliabile spostarla all’aperto, sul balcone o in giardino. Questa pianta può però essere messa a dimora anche all’esterno, in vaso o in piena terra, sebbene sia necessario seguire alcuni accorgimenti. Innanzitutto se decidete di piantare l’azalea in giardino è necessario attendere che sfiorisca, non va infatti mai trapiantata quando è in fiore. La posizione preferita è un luogo soleggiato ma che non riceva i raggi diretti del sole.
La mancanza di luce prescinderà la fioritura dell’azalea mentre un’irradiazione solare eccessiva tenderà a farla sfiorire rapidamente. Per curare l’azalea in casa al meglio, invece, essa va tenuta in una zona che possa essere arieggiata quotidianamente e che abbia un’umidità media, quindi una stanza né troppo calda né troppo secca. L’azalea in inverno infatti, quando il riscaldamento tende ad asciugare troppo l’aria, dovrà essere vaporizzata per aumentare l’umidità locale.
In estate l’irrigazione dovrà essere abbondante, in modo che il substrato si mantenga sempre umido, mentre le annaffiature dell’azalea in inverno potranno essere più diradate; se la pianta è all’esterno potrebbe anche bastare l’acqua piovana. Per curare l’azalea in vaso è meglio non usare l’acqua del rubinetto che generalmente, essendo calcarea, tende a diminuire l’acidità del terreno che invece è una delle caratteristiche preferite di questa pianta. La massima attenzione vorrebbe quindi che si utilizzasse sempre l’acqua piovana oppure che si acidificasse l’acqua, aggiungendo ad esempio un cucchiaio di aceto di vino ogni dieci litri d’acqua e lasciando riposare il liquido per almeno 12 ore.
Potatura dell’azalea: quando farlo?
Se l’azalea è stata sempre ben curata non avrà bisogno di potature drastiche, sarà infatti sufficiente in primavera eliminare gli steli morti, malati o che comunque non hanno resistito all’inverno; inoltre per curare l’azalea sarebbe bene prevedere, una volta terminata la fioritura ma senza attendere troppo, una sfoltita della pianta in modo da darle una forma più ordinata.