La pianta grassa è comunemente considerata un vegetale che non necessita di grandi cure, adatta anche a chi non è un appassionato di giardinaggio. Questo è vero solo in parte: infatti, nonostante la loro proverbiale resistenza, per curare le piante grasse sono necessari alcuni particolari accorgimenti. Ecco quindi, molto sinteticamente, come curare le piante grasse in modo da ottenere buoni risultati in termini di crescita e di aspetto estetico.
Come curare le piante grasse: luce e temperatura
Molte piante da appartamento sono originarie di climi tropicali dove l’accoppiata caldo-umido è l’abitudine; questo però non è l’ambiente ideale per le piante grasse: infatti esse provengono di solito da luoghi caldi e asciutti. Il problema infatti è sempre il rapporto luce/temperatura; d’estate entrambi questi fattori, specialmente se disponiamo i vasi all’esterno, sono elevati e quindi la questione non sussiste.
D’inverno invece, nel momento in cui riportiamo le piante grasse in casa, esse si trovano in un luogo caldo ma con poca luce. Nella brutta stagione quindi sarebbe meglio approntare una serra fredda, in cui le piante vivono con luce scarsa ma anche con una temperatura bassa che sarà comunque superiore ai 10 gradi.
Il terreno
Per curare le piante grasse al meglio il terreno è un fattore da tenere in grande considerazione. Il vero nemico di tali specie, infatti, è l’eccesso di umidità e il ristagno d’acqua che porta a una rapidissima marcescenza delle radici.
Per questo motivo il terreno deve essere permeabile e con un ottimo drenaggio: in commercio esistono terricci appositamente creati per le piante grasse, tuttavia per crearne uno di qualità è sufficiente mescolare una parte di terriccio normale, una di torba (senza esagerare perché tende a marcire) e una di sabbia, lapillo o di altro materiale drenante.
Inoltre, insieme al terreno, si possono mescolare gusci sminuzzati d’uovo. Essi danno la possibilità al terreno di respirare e inoltre rilasciano lentamente calcio, elemento minerale utilissimo per la salute delle piante grasse.
Come annaffiare le piante grasse
Come si diceva, l’acerrimo nemico delle piante grasse è l’umidità eccessiva. L’ideale sarebbe quindi innaffiarle una volta alla settimana d’estate e una volta ogni quattro/cinque settimane d’inverno. Inoltre si dovrebbe bagnarle da sotto tramite il sottovaso, eliminando l’eventuale ristagno d’acqua dopo un paio d’ore.
In generale quindi, anche ad esempio dopo un temporale estivo, è sempre meglio evitare che le radici ma anche il colletto della pianta rimangano immersi nell’acqua. Sempre legata al problema dell’umidità è la possibilità di attacchi fungini. È necessario assolutamente giocare sulla prevenzione, dal momento che una pianta grassa attaccata dai funghi è difficilmente recuperabile.
Come travasare le piante grasse
Anche se le piante grasse non amano essere disturbate spesso, tuttavia non è possibile lasciarle sempre nello stesso vaso; è doveroso, quindi, ogni qualvolta la crescita della pianta lo renda necessario, travasarla in un contenitore più ampio. Il vaso perfetto è quello di coccio, perché molto più traspirante rispetto a quelli di plastica, tuttavia sarebbe meglio non usare vasi provenienti da rinvasi precedenti se non opportunamente puliti; questo per evitare che insetti o altri parassiti infestino la pianta.
Quando togliamo la pianta grassa dal suo vaso, oltre ad evitare il danneggiamento dell’apparato radicale e della pianta stessa, dobbiamo maneggiarla con molta cura, semplicemente per sfuggire alle spine. Indossiamo quindi gli opportuni guanti e, prima di afferrare la pianta, avvolgiamola con della carta di giornale. Estraiamo la pianta capovolgendo il vaso e dando dei colpi decisi sul fondo.
Se il pane di terra non scivola fuori facilmente, non cerchiamo di forzare perché danneggeremmo le radici. Meglio, a quel punto, rompere il vaso. Quello nuovo dovrà essere di diametro leggermente superiore al precedente, di circa 2-3 cm. È buona pratica non bagnare subito la pianta dopo il trapianto, considerando che qualche radice potrebbe aver bisogno di rimarginarsi dopo l’operazione e, per farlo al meglio, la terra deve essere asciutta.
Come curare le piante grasse in inverno
Come già detta precedentemente, non è obbligatorio portare le piante grasse all’interno durante i mesi più freddi, vista l’accoppiata calore/umidità che caratterizza le nostre case. Tuttavia è bene metterle al riparo dalle piogge troppo frequenti spostandole in una zona coperta, controllare comunque che non ci sia acqua stagnante nel vaso (che, oltre a favorire le marcescenze, in inverno potrebbe gelare) e, nelle notti più fredde, coprirle con un telo di sacco che le aiuti a conservare il calore. Come abbiamo già spiegato, inoltre, l’annaffiatura, nella stagione fredda, deve essere fatta ogni quattro/cinque settimane e, preferibilmente, con un nebulizzatore.