Curare le piante carnivore è piuttosto semplice se si rispettano alcuni accorgimenti che permetteranno a varietà così particolari di vegetale di sopravvivere anche in ambienti e climi molto diversi da quello di origine. Innanzitutto liberiamo il campo da un comportamento consueto in chi compra le piante carnivore senza conoscerle: procurare cibo alla pianta insettivora, infatti, è assolutamente sconsigliabile.
Le piante carnivore si sono evolute per cacciare insetti poiché, originarie di zone paludose e tropicali, nel terreno in cui vivono manca una sostanza fondamentale per i vegetali, il nitrato. Di conseguenza hanno imparato a ricavarlo dagli insetti, di cui invece c’è grande abbondanza in quelle zone.
In parole povere, le piante carnivore mangiano “carne” solo ed esclusivamente quando sentono la mancanza di determinate sostanze nutritive. Per curare le piante carnivore al meglio, quindi, è bene invece prestare molta attenzione al posizionamento del vaso, all’umidità e al terreno in cui piantarla. Detto questo, comunque, ogni specie di pianta carnivora avrà bisogno di specifiche attenzioni.
Come curare le piante carnivore: la posizione migliore
Abbiamo detto che ogni specie ha bisogno di accorgimenti particolari, tuttavia, in linea generale, che scegliate la Rosolida (Drosera Rotundifolia), la Dionaea Muscipola o il Nepente, dovrete rispettare queste norme generiche: per coltivare le piante carnivore è meglio sistemarle all’aria aperta, in zone ben illuminate ma che rimangano esposte al sole diretto solo per alcune ore, meglio se riparate da vento e pioggia. In genere sopportano male il freddo, tuttavia, tra le specie citate in precedenza, la Dionaea riesce a resistere anche sottozero, anche se solo per brevi periodi.
Piante carnivore: il terreno più adatto
Il terreno più adatto alle piante carnivore avrà come substrato un terriccio composto da torba bionda di sfagno (70%) e perlite (30%). Di fondamentale importanza è anche un altro accorgimento: evitare assolutamente di fertilizzare. Se la pianta dovesse soffrire la mancanza di qualche sostanza, infatti, sarà lei stessa a procurarsela cacciando gli insetti. Altro motivo per cui è bene lasciarla in luoghi, almeno nella bella stagione, dove può procurarsi il cibo.
Curare le piante carnivore: innaffiature
La cura delle piante carnivore prevede innaffiature piuttosto frequenti, esclusivamente con acqua distillata; essendo piante abituate alle zone paludose hanno bisogno di un’umidità ambientale molto elevata (per il 2almeno dell’80%), ottima idea quindi quella di lasciare sempre un po’ d’acqua nel sottovaso.