Cos’è l’Ikebana? In questo breve articolo cercheremo di spiegare il modo semplice e rapido cosa si intende per Ikebana, ossia l’arte giapponese della disposizione dei fiori recisi. Si tratta di un’arte molto antica, originaria di India e Cina che però trovò in Giappone il retroterra culturale perfetto in cui svilupparsi, raggiungendo vette di somma espressione artistica e trasformandosi da offerta religiosa agli dei in una pratica d’arte complessa e variegata.
Un altro nome per indicare l’Ikebana, il cui significato letterale della parola è “fiori viventi”, è Kado, ossia la “via dei fiori”, un vero e proprio cammino di elevazione spirituale secondo i principi della filosofia Zen. Inizialmente, come abbiamo già detto, intorno al VI secolo D.C., si trattava di offerte floreali votive che le classi sociali più elevate realizzavano in onore degli dei o nell’ambito della religione buddista. Successivamente l’arte della disposizione dei fiori recisi divenne comune fra tutti i ceti, prendendo il nome di Ikebana.
Dall’antichità ad oggi sono moltissimi gli stili di Ikebana che si sono succeduti: il primo, il più antico, chiamato Rikka, era estremamente complesso è prevedeva la presenza di sette elementi: tre rami principali e quattro secondari. Seguirono poi stili meno sofisticati, mentre in epoca moderna ogni scuola di Ikebana segue un proprio stile personalissimo e riconoscibile.
Per realizzare una composizione floreale in stile Ikebana è necessario seguire le indicazioni che i maestri di quest’arte ci danno e improvvisare qualcosa, senza essersi documentati, è sempre molto difficile, a meno che non si voglia fare qualche esperimento, seguendo video e consigli che, comunque, rispetto all’impianto filosofico e di pensiero che sta alla base di quest’arte floreale, risulterebbero semplicistici e banalizzanti.
In ogni caso, tutti i materiali che verranno utilizzati per realizzare una composizione in stile Ikebana dovranno essere rigorosamente di natura organica: tronchi, rami, foglie, erbe e naturalmente fiori recisi. In genere tutte le strutture hanno un andamento ternario: il ramo principale, più lungo e importante, rappresenta il cielo e i suoi misteri; il secondo simboleggia invece la terra, mentre l’ultimo l’uomo. L’idea è che, come cielo, terra e uomo si devono armonizzare per formare l’universo, anche fiori e rami si devono equilibrare nello spazio senza alcuno sforzo apparente, come se fossero sospesi.