La cura e la coltivazione dell’orchidea è più semplice di quello che normalmente si pensi: certo, non si tratta di piante che senza alcuna attenzione crescono sane e rigogliose, tuttavia non è neppure necessario guardarle a vista giorno e notte. Addirittura, con un po’ di pratica e seguendo i consigli giusti, è anche possibile farle rifiorire tutti gli anni o quasi.
1. Cose da sapere sulle orchidee: ad ognuno il suo
La primissima cosa da sapere sull’orchidea è che ogni specie avrebbe necessità specifiche che dipendono dalle condizioni climatiche del luogo di origine, tuttavia esistono alcune buone pratiche generali che è bene conoscere. Una volta scelta la specie che più ci aggrada, potremo acquistarla da floricoltori esperti e specializzati che ci potranno dare anche tutte le indicazioni specifiche per la nostra orchidea, soprattutto se non si tratta della classica phalaenopsis.
2. Posizione e illuminazione dell’orchidea
Per la crescita e lo sviluppo dell’orchidea la posizione, e quindi il corretto apporto di luce, è fondamentale. In genere queste piante crescono in luoghi luminosi ma non colpite dalla luce solare diretta; sarebbe bene quindi cercare di riprodurre un ambiente simile, sottraendola, soprattutto in estate, ai pericolosi raggi solari.
In casa il luogo perfetto per l’orchidea è una finestra rivolta a sud: in inverno andranno obbligatoriamente tenute all’interno, lontano però da fonti di calore artificiale; in estate possono essere portate all’esterno ma sempre il zone riparate. L’ideale, visto che in natura sono abituate a un clima caldo, umido e con sbalzi termici quasi nulli, sarebbe di mantenere le orchidee a una temperatura costante di 20-25 gradi.
3. Cura dell’orchidea: irrigazione
La coltivazione dell’orchidea prevede che venga innaffiata poco ma abbastanza spesso: la tecnica migliore è quella di immergere completamente, una volta ogni cinque giorni / una settimana, la pianta in un vaso d’acqua, lasciandola in immersione per una ventina di minuti per poi scolarla con cura. L’acqua dovrà essere a temperatura ambiente. In ogni caso, se avete dubbi sulla frequenza delle annaffiature, esse andranno fatte solo quando le radici saranno argentee e la terra completamente asciutta.
4. Cose da sapere sull’orchidea: l’umidità
In realtà a fare veramente la differenza nella cura delle orchidee è l’umidità ambientale; essa dipenderà dalla quantità di acqua presente nell’aria e per questo sarebbe opportuno vaporizzare le foglie dell’orchidea utilizzando acqua demineralizzata, evitando però di farlo durante le ore più calde della giornata. In estate e in inverno, con i riscaldamenti accesi, l’aria tende a essere più secca: in questi casi si potrà posizionare sotto l’orchidea ma non a contatto con essa, un contenitore con dell’acqua che, evaporando, aumenterà l’umidità relativa.
5. Coltivazione delle orchidee: terreno e concime
La maggioranza delle orchidee sono epifite, ossia non affondano le radici nel terreno, di conseguenza non è da questo che ottengono le sostanze nutritive; il substrato dovrà essere quindi praticamente inerte: pezzi di corteccia, carbone di legna, argilla espansa, agriperlite, ma anche polistirolo e lana di roccia. È bene però supportare la crescita dell’orchidea con appositi concimi liquidi o idrosolubili che andranno utilizzati costantemente ma in quantità ridotte per tutto l’anno, ogni 12 – 15 giorni.