Coltivare il croton può essere semplice se si seguono alcuni semplici consigli; prima di scoprire tutti i segreti per la cura e la coltivazione del croton, tuttavia, è bene conoscerlo un po’ meglio: si tratta di una pianta il cui nome scientifico è Codiaeum, appartenente alla famiglia delle Euphorbiaceae e particolarmente apprezzata per le sue foglie.
Il nome croton è l’appellativo con il quale viene chiamato nel suo paese di origine, la Malesia, e a renderlo così apprezzato come pianta decorativa d’appartamento non sono i fiori o i frutti, bensì le foglie. Oltre alla forma della lamina fogliare che cambia a seconda della specie, infatti, il croton offre grandi variazioni anche nei colori spesso sfumati delle foglie, che vanno dal rosso al giallo fino al verde e al marrone, passando da tutte le tinte intermedie.
Le specie di croton: pictum e variegatum
Nei luoghi di origine esistono ben 14 specie differenti di croton, tutte però risultanti dall’incrocio tra il Codiaeum pictum ed il Codiaeum variegatum, introdotti anche in Europa verso la metà del 1800. Il primo ha foglie molto grandi e tendenti al rosso, benché sempre ricche di sfumature.
Il variegatum, invece, ha anch’esso un fogliame importante ma tenderà più al verde, variamente screziato da nervature gialle o rosse. Esistono poi decine di cultivar di croton variegatum, tutte con caratteristiche proprie di colorazione e forma del fogliame.
Cura e coltivazione del croton: posizione e temperatura
Per la coltivazione del croton è bene sapere che si tratta di una pianta equatoriale, abituata cioè a un clima senza escursioni termiche particolari e con precipitazioni elevate ma stagionali. La corretta cura del croton, infatti, prevede il mantenimento di una elevata umidità ambientale e una temperatura il più possibile costante tra il giorno e la notte, mantenuta intorno ai 23-25°C.
La pianta, di conseguenza, dovrà stare sempre in casa. Altro elemento importante nella cura del croton è la posizione rispetto alla luce solare: ama infatti le zone molto illuminate ma non l’insolazione diretta, poiché i raggi del sole troppo intensi o concentrati dai vetri potrebbero ustionarne le foglie. Anche le correnti d’aria sono assolutamente da evitare.
Coltivare il croton: annaffiatura e potatura
Nella coltivazione del croton l’irrigazione è un aspetto fondamentale: il terriccio, infatti, dovrà sempre essere leggermente umido ma mai completamente inzuppato. Le radici del codiaeum sono molto superficiali e le eccessive innaffiature possono soffocarle. Importanti come la corretta irrigazione sono le frequenti nebulizzazioni, anche quotidiane, effettuate con un normalissimo spruzzino. È buona norma che l’acqua non sia gelida ma a temperatura ambiente.
Per ciò che riguarda la potatura del croton, all’inizio della primavera si potrà effettuare una cimatura, ossia l’asportazione degli apici vegetativi nel caso si desideri avere una pianta con un portamento più compatto, dal momento che questo favorisce lo sviluppo dei rami laterali, altrimenti la pianta tenderà a svilupparsi in altezza.