Le cose da sapere per conoscere la pianta del vischio, scientificamente noto come Viscum album, sono molte, dal momento che si tratta di un vegetale particolarissimo: il vischio è una pianta sempreverde parassita, ossia sopravvive a spese di un altro vegetale, in genere grandi alberi ai quali sottrae acqua e sali minerali; è inoltre epifita, cioè usa la pianta a cui toglie una piccola parte del nutrimento anche come sostegno.
Particolarmente interessante è il processo biologico che consente al vischio di innestarsi sulla pianta ospite: i semi, una volta ingeriti e poi espulsi dagli uccelli che se ne cibano, grazie a una sostanza appiccicosa che li ricopre, germogliano e, sfruttando una radice modificata, si insinuano nella corteccia fino a raggiungere i tessuti interni dell’albero. A questa capacità si unisce quella di effettuare la fotosintesi clorofilliana, difatti la pianta di vischio è caratterizzata da foglie oblunghe che restano verdi anche in inverno quando l’albero ospitante rimane spoglio.
La pianta di vischio produce anche bacche biancastre che contengono i semi, assolutamente tossiche per l’uomo ma molto amate da tutti quegli uccelli che garantiranno poi la diffusione dei semi. A differenza di ciò che si crede comunemente, il vischio produce solo bacche bianche; il vischio con le bacche rosse, infatti, è l’agrifoglio, una pianta di tutt’altra specie. Rispetto all’agrifoglio, inoltre, il vischio è una pianta protetta, difatti in molte regioni d’Italia può essere raccolta solo in determinati periodi e in piccole quantità, pena una multa salata.
Oltre alle curiosità, sono molte anche le leggende sul vischio, considerato spesso di buon auspicio soprattutto a Natale e Capodanno; questa pianta parassita, usatissima nelle decorazioni natalizie, veniva considerata miracolosa dagli antichi Druidi nonostante la sua tossicità. Ancora oggi, in realtà, in precise quantità viene utilizzata nella medicina non tradizionale. Inoltre la sua sacralità dipendeva dal fatto che si credeva attirasse i fulmini. La credenza seconda la quale porti fortuna baciarsi sotto il vischio deriva anch’essa dalla mitologia nordica; al contrario per il cristianesimo, almeno durante il Medioevo, tale pianta è stata un simbolo negativo.