Coltivare e curare il bosso (buxus sempervirens) è semplice, si tratta infatti di un vegetale abbastanza rustico. È certamente una delle piante simbolo dell’arte topiaria italiana, ossia l’arte di potare alberi e arbusti in forme geometriche: la sua capacità di prendere ogni tipo di forma che, oltretutto, resisterà a lungo, visto il ritmo di crescita abbastanza lento, rende il bosso una delle piante da siepe più amate e utilizzate nei giardini fin dall’antichità.
Coltivare e curare il bosso: posizione, terreno e innaffiatura
La cura del bosso, nonostante la rusticità di cui si diceva, prevede una certa attenzione nella potatura, di cui però parleremo in seguito, vista l’ampiezza del tema. La pianta si adatta bene a diversi ambienti di coltivazione e a diverse temperature, anche se preferisce terreni umidi e ben drenati.
Curare il bosso significa anche trovargli la giusta posizione: anche se la pianta cresce bene praticamente ovunque, la collocazione ideale è a mezz’ombra. Non teme le basse temperature, tuttavia quando la colonnina di mercurio scende sottozero e la coltivazione del bosso è in vaso, le radici andrebbero protette dal gelo con una leggera pacciamatura.
Durante la stagione calda non servono annaffiature particolari, meglio però mantenere il terreno leggermente umido. D’inverno, invece, a soddisfare le richieste idriche della nostra siepe di bosso basterà l’acqua piovana. Prima di passare alla potatura del bosso, un’ultima segnalazione: dal 2011 circa le siepi sono minacciate da un bruco di origine asiatica che ha la capacità di defoliare completamente la pianta in poche settimane. Attenzione quindi a cogliere tempestivamente i segnali dell’invasione!
Curare il bosso: la potatura
Il bosso fiorisce tra marzo e aprile a seconda dei climi, producendo piccoli fiori giallastri molto profumati, quindi andrà potato a fine giugno; durante l’estate si potranno dare altri ritocchi alla forma della siepe, ma non oltre la fine di settembre. Per la potatura del bosso si può utilizzare un tosasiepi per eliminare le gettate più recenti, mentre per i rami è meglio usare una cesoia affilata, oppure nei casi più disperati un tagliarami.
Per la potatura vale una regola comune a molte siepi: meglio procedere sempre nella stessa direzione, prima sui lati e poi sulla sommità. Altra informazione utile, prima di iniziare a tagliare, è che il bosso non ributta alla base quindi, una volta tagliata, la siepe rischia di rimanere spoglia nella parte bassa; sarà sufficiente dare alla siepe una forma leggermente trapezoidale, con la base più ampia della sommità, per evitare problemi.