La coltivazione e la cura dell’ornitogallo, pianta bulbosa perenne a fioritura primaverile, sono piuttosto semplici e per ottenere buoni risultati sarà sufficiente ricordare alcuni accorgimenti. Lo stravagante nome dell’ornitogallo (Ornithogalum) deriva dal greco e ha il significato di “latte di uccello”, probabilmente a causa del bianco che caratterizza i fiori di molte varietà mediterranee.
Le dimensioni della pianta possono variare dai 30 agli 80 centimetri di altezza; i fiori dell’ornitogallo sono carnosi e raccolti in pannocchia e sbocciano in tarda primavera, tra maggio e giugno, anche se esistono varietà che fioriscono prima, già a fine marzo. Potremmo trovarne varietà bianche oppure arancioni, ma anche tendenti al rosso o al giallo. La pianta è conosciuta con alcuni nomignoli popolari, tra cui “latte di gallina”, probabilmente a causa dei suoi fiori che, da chiusi, assumono una forma simile alla cresta di una gallina.
Prima di parlare della cura dell’ornitogallo, però, è bene ricordare anche l’altro nome con cui questa pianta è conosciuta, ossia Stella di Betlemme, questa volta per la forma stellata che i fiori assumono una volta aperti, alla sua ampia presenza in Medio Oriente e persino grazie ad alcune leggende che lo legherebbero alla nascita del Cristianesimo.
Coltivazione dell’ornitogallo: esposizione, temperatura e irrigazione
Curare l’ornitogallo, come abbiamo già anticipato, è piuttosto facile, anche perché si adatta piuttosto bene a differenti condizioni colturali, a partire proprio dall’esposizione alla luce solare: l’ornitogallo infatti crescerà sia sottoposto a insolazione diretta sia in ambienti semi ombreggiati. È però importante per la buona cura dell’ornitogallo che la pianta sia protetta dal vento.
Qual è la temperatura ideale per l’ornitogallo? Difficile rispondere in generale a questa domanda, visto che la resistenza al freddo della Stella di betlemme dipende molto dalla varietà: in molte specie i bulbi possono sopportare anche temperature molto basse, mentre altre non resisteranno alle gelate e di conseguenza i bulbi andranno dissotterrati, conservati in un luogo fresco e asciutto durante la brutta stagione e poi ripiantati.
La corretta irrigazione dell’ornitogallo è l’aspetto più importante nella coltivazione della Stella di Betlemme, poiché le bagnature andranno modificate a seconda della stagione: in primavera, durante la fioritura, il terreno va mantenuto umido e quindi innaffiato ogni settimana o anche più spesso se la pianta è in pieno sole. Durante l’inverno, invece, l’irrigazione dell’ornitogallo deve essere molto meno frequente e può anche essere sospesa del tutto nei periodi di maggiore freddo.
Coltivare e curare l’ornitogallo: potatura e rinvaso
Una vera e propria potatura dell’ornitogallo non è necessaria: sarà sufficiente eliminare foglie e fiori secchi insieme alle parti danneggiate per tenere lontani i parassiti e preservare la bellezza della pianta. Se decidete di coltivare l’ornitogallo in vaso, esso andrà rinvasato almeno ogni tre anni, in un contenitore più grande di 5 centimetri sia in altezza che in lunghezza.