Detta pianta mangiafumo a causa della credenza secondo cui purificherebbe l’aria in casa dai residui di fumo, la beaucarnea recurvata o nolina è una pianta succulenta sempreverde originaria del Messico. Da noi viene coltivata come pianta d’appartamento e difficilmente potrà raggiungere dimensioni superiori ai due metri di altezza, mentre in natura può arrivare anche ai 12-15 metri.
Dal fusto legnoso e il caratteristico ciuffo di foglie a forma di nastro all’apice, la pianta mangiafumo, in natura, produce pannocchie di fiori crema o bianchi che, tuttavia, avranno forme diverse tra differenti esemplari; la nolina o beaucarnea recurvata, infatti, è una pianta dioica, ovvero i fiori maschili e femminili sbocciano su piante diverse.
Come curare la pianta mangiafumo
Curare la beaucarnea recurvata o nolina è piuttosto semplice, grazie alla sua capacità di prosperare anche in condizioni ambientali non ideali; la pianta mangiafumo, tuttavia, apprezza soprattutto le posizioni luminose, anche al sole diretto per qualche ora, lontano però da correnti d’aria e fonti artificiali di calore diretto.
Come molte altre piante d’appartamento, anche la nolina soffre maggiormente le annaffiature eccessive rispetto a quelle troppo scarse. Nei periodi più caldi dell’anno si può arrivare al massimo a un’innaffiatura ogni 2-3 giorni, mentre in primavera basta una volta a settimana. In inverno, invece, potrebbero essere sufficienti periodiche vaporizzazioni di acqua demineralizzata sulle foglie, evitando quindi del tutto di innaffiare.
A migliorare la crescita della pianta mangiafumo nella bella stagione concorre anche il riposo vegetativo fatto in inverno. Per fare in modo che la nolina entri in questa fase è bene posizionare la pianta in una zona poco riscaldata della casa, con temperature non superiori ai 10-12 gradi ma neppure inferiori agli 8: un sottoscala esterno potrebbe avere le giuste condizioni.
Infine, la cura della pianta mangiafumo prevede anche delle semplici potature della cima delle foglie, nel caso queste dovessero disseccarsi; se invece è l’intera foglia a seccare è opportuno andare a staccarla direttamente dalla base del cespo.