Chiamata rosa rugosa a causa dell’aspetto delle sue foglie che presentano delle nervature simili a rughe, questa pianta è originaria della Corea, del Giappone, della Cina e della Siberia ed è caratterizzata da un’ottima resistenza al freddo. Si tratta di una specie appartenente alla gigantesca famiglia delle Rosaceae a cui, oltre alla classica rosa, appartengono anche il biancospino e la maggior parte degli alberi da frutto più comuni.
I fiori della rosa rugosa, bianchi oppure rosati, sbocciano tra maggio e settembre ma i roseti restano belli anche terminata la fioritura quando spuntano le bacche. È coltivata principalmente a scopo ornamentale, soprattutto quando è necessario l’allestimento di una fitta siepe separatoria; inoltre le bacche, eliminati i semi e unite con i petali, possono essere utilizzate per cucinare confetture e gelatine.
Coltivazione della rosa rugosa: messa a dimora e terreno
La messa a dimora della rosa rugosa avviene di norma a radice nuda nel periodo che va da febbraio e marzo; nelle zone a clima rigido, tuttavia, il posizionamento della piante viene ritardato di un mesetto circa. La rosa rugosa non necessita di terreni con particolari caratteristiche chimiche, anche se preferisce una terra leggermente calcarea. Oltre alle basse temperature queste rose sopportano bene i periodi di siccità; in realtà per le radici della rosa rugosa è più pericoloso un terreno poco drenante che potrebbe provocare ristagni e far marcire le radici.
Cura della rosa rugosa: come potare
La potatura, in caso di roseti a siepe molto fitti, può essere difficoltosa: i lavori maggiori andranno comunque fatti a fine inverno, tra metà febbraio e metà marzo, evitando assolutamente di potare la rosa rugosa quando, in primavera, iniziano a spuntare le prime foglie nuove.
Potare, in questo caso, significa eliminare almeno metà del ramo, tagliando al di sopra di una gemma rivolta verso l’esterno della siepe o del cespuglio. Se potata correttamente, la rosa rugosa andrà a formare un bel cespo, con steli ricchi di foglie da cui si dipartono altri rami; in caso contrario, mancando le potature annuali, la pianta produrrà steli lunghi e dritti con foglie e fiori solo nella parte terminale.