Coltivare la pianta di ginseng è piuttosto semplice, soprattutto quando si tratta della specie più diffusa, ossia quella di origine asiatica. È importante comunque tenere presenti alcune indicazioni che ci possono aiutare a far sviluppare al meglio la nostra pianta. Il primo consiglio sulla coltivazione del ginseng riguarda il terreno: la pianta cresce bene in vaso come in piena terra, tuttavia è fondamentale che il terreno sia ben drenato dal momento che la radice teme in particolare i marciumi causati dai ristagni idrici.
Preparato il terreno giusto per la pianta di ginseng, si dovrà attendere pazientemente la maturazione della radice, che andrà sistemata a circa 40 centimetri di profondità, distanziando le une dalle altre di almeno 25 centimetri. Coltivare la pianta di ginseng presuppone una sistemazione lontana dalla luce solare diretta ma comunque luminosa. Il freddo raramente rappresenta un problema, mentre il vento potrebbe esserlo: scegliamo quindi una zona riparata dalle correnti d’aria.
La pianta di ginseng è piuttosto resistente e anche autonoma, una volta impiantata non avrà bisogno di grosse cure. Un altro consiglio utile per la cura del ginseng riguarda invece l’irrigazione: il terreno dovrà sempre essere leggermente umido. Innaffiamo poco ma spesso, intervenendo ogni volta che il terreno appare asciutto in superficie.
Durante l’inverno il ginseng perde totalmente la parte esterna, ma si tratta del normale ciclo vitale della pianta. Soprattutto il primo anno, tuttavia, per un’ottimale coltivazione del ginseng sarebbe opportuno pacciamare l’area intorno alla radice per proteggerla da eventuali gelate oppure, se la pianta è in vaso, difenderla dalle piogge che potrebbero provocare marciumi, se il terreno non è perfettamente drenante.
Prima di poter raccogliere le preziose radici del ginseng, tuttavia, dovremmo attendere almeno quattro anni dalla messa a dimora. Infine, prima di procedere alla raccolta, dovremo attendere l’ingiallimento autunnale delle foglie. L’estrazione dal terreno va effettuata con la massima attenzione, poiché, se danneggiati, i rizomi marciscono molto velocemente. Estraiamoli e togliamo lentamente gli eccessi di terra, lavandoli poi sotto acqua corrente.