La coltivazione della bouganvillea è piuttosto semplice, non sono infatti necessarie attenzioni particolari; anche per questo, oltre che per la sua bellezza, è piuttosto comune nei giardini e sui terrazzi. Si tratta di una pianta rampicante, originaria di Brasile, Perù e Argentina, Paesi dai quali venne importata in Europa nel 1700, ed è caratterizzata da piccoli fiori accompagnati da grandi brattee, ossia foglie modificate, di colore bianco, giallo, arancio, rosa, rosso o viola. Una stupenda pioggia di rami, foglie e fiori che renderanno festoso ogni luogo in cui la bouganvillea sarà messa a dimora.
La bouganvillea ha bisogno di un clima piuttosto temperato e di essere esposta al sole per almeno tre o quattro ore al giorno. In luoghi in cui le temperature tenderanno a scendere troppo nei mesi invernali, diciamo sotto i 7° C, sarebbe meglio coltivare la bouganvillea in vaso, in modo da poterla riparare in una zona più coperta.
Sia che la coltivazione della bouganvillea avvenga in vaso sia in piena terra, il terreno dovrà sempre essere ben drenato e, soprattutto quando la si coltiva in vaso, bisognerà prestare la massima attenzione a evitare il formarsi di ristagni d’acqua. Meglio quindi mescolare al terriccio uno strato di argilla espansa. Anche se per la bouganvillea l’umidità è più dannosa della siccità, anche quest’ultima se prolungata per svariati mesi può portare alla caduta di tutto il fogliame.
In ogni caso la bouganvillea andrà irrigata solo quando il terreno è ben asciutto, da marzo a ottobre, avendo cura di non lasciare il terreno saturo d’acqua per troppo tempo; nei mesi freddi va innaffiata solo sporadicamente e solo se non sono esposta alle intemperie; se invece riescono a intercettare l’acqua piovana, non andranno irrigate ulteriormente.
La potatura della bouganvillea andrà fatta alla fine del periodo invernale, eliminando i rami più deboli e spuntando gli altri di circa un terzo. In zone particolarmente fredde questa operazione potrà essere anticipata in autunno.